Blitz ‘Criminal Drinks’: indagine nazionale partita da Agrigento

In tutta Italia sono 16 le persone poste in stato di fermo, due in provincia di Agrigento; il tutto è partito proprio dal nostro territorio, in particolare da Favara: si può riassumere così l’operazione ‘Criminal Drinks’, che ha visto la Procura di Agrigento in prima linea contro una maxi evasione che ha coinvolto diversi soggetti in ambito nazionale.
Tutto è partito dall’affitto di un magazzino a Favara per depositare alcolici, ma le quantità ufficialmente registrate erano superiori alla capienza del locale; un’anomalia che non è sfuggita agli inquirenti, i quali hanno accertato che per l’appunto quelle quantità registrate erano una copertura: un cittadino belga, che ha richiesto l’affitto del locale, non ha fatto pervenire alcun prodotto alcolico. Grazie a questa scoperta, si è potuti giungere all’indagine nazionale che ha svelato una maxi frode di diverse migliaia di Euro.
Proprietario del locale è l’architetto Antonio Crapanzano, di Favara, uno dei due agrigentini fermati; l’altro agrigentino è Thomas Magrì, informatico di Campobello di Licata.
Dalla Toscana alla Sicilia, dalla Liguria al Piemonte, diverse le località coinvolte nel blitz operato dalla Guardia di Finanza; i 16 fermati facevano parte tutti a vario titolo di una banda che faceva provenire alcolici da Francia e Gran Bretagna, rivendendo i prodotti nel mercato nero: la quantità di alcolici veniva fatta ‘viaggiare’ fittiziamente per sfuggire ai controlli, da qui l’enorme quantità di incassi non registrati con un’evasione adesso scoperta dai finanzieri.
Redazione
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