Rubavano reperti archeologici per rivenderli all’estero, in manette anche sei agrigentini

Ci sono anche sei agrigentini tra gli arrestati di un’importante operazione che ha avuto risvolti internazionali e che ha riguardato il furto e la vendita clandestina di reperti archeologici.
Si tratta, in particolare, di quattro persone di Ravanusa, una di Campobello di Licata ed una di Favara. I sei fanno parte di un elenco di 23 arrestati tra Italia, Regno Unito, Spagna e Germania i quali avevano messo in piedi una rete in grado di trafugare e vendere all’estero reperti archeologici siciliani.
Le indagini sono state curate dal nucleo tutela patrimonio culturale dei Carabinieri di Palermo: 3.000 gli oggetti recuperati, gran parte provenienti da scavi clandestini compiuti nel territorio comunale di Riesi.
Gli oggetti venivano poi rivenduti all’estero a privati. Un business, quello dei reperti archeologici rubati, che frutta ogni anno milioni di Euro e che spoglia la Sicilia, passo dopo passo, dei suoi beni più preziosi. I controlli e gli arresti odierni permettono dunque di arrestare, almeno in parte, questo fenomeno che ha risvolti tanto criminali quanto storico/sociali.
Redazione
InfoAgrigento WebGiornale è una testata giornalistica nata del 2008, con ambito di interesse geografico legato alla provincia di Agrigento ed al contesto dell'informazione siciliana.