Lo spettro del terrorismo in Sicilia: 15 fermi nel blitz “Abiad”

Sono in totale quindici i fermi operati nelle prime ore di questo mercoledì nelle province di Trapani, Palermo e Brescia. I fermi che riguardano la Sicilia, sono otto: cinque tunisini, un marocchino e due palermitani. Si tratta di una delle più importanti operazioni anti terrorismo compiute negli ultimi anni.
Ad essere stata smantellata è una banda che organizzava i viaggi della speranza che finivano poi lungo le nostre coste. Si tratta, in particolare, dei cosiddetti “sbarchi fantasma”: barconi e gommoni arrivano sulle spiagge delle province di Agrigento e Trapani e coloro che sono a bordo fanno perdere le proprie tracce. L’operazione assume importanza sul piano dell’anti terrorismo, proprio perchè tra chi fa parte della banda in tanti sostengono le posizioni dell’Isis e della jihad.
“C’è solo una morte e per questo deve essere solo nel nome di Allah”, scrive infatti il capo dell’organizzazione sgominata nelle scorse ore. Il blitz è scattato su ordine della procura distrettuale antimafia di Palermo, con i fermi operati grazie all’impiego degli uomini dei Ros dei Carabinieri di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia.
L’operazione è stata chiamata “Abiad”: le accuse riguardano l’istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità terroristica. Il gruppo di magrebini ha organizzato tanti viaggi tra Tunisia e Sicilia, il sospetto è che a bordo dei barconi ci siano anche terroristi pronti ad immolarsi come kamikaze in Europa. Del resto, sui profili degli appartenenti alla banda non mancano incitazioni all’odio, al martirio e video con i macabri rituali di morte operati dall’Isis in medio oriente.
La banda si autofinanziava grazie anche al contrabbando di sigarette, circostanza per la verità non nuova e riscontrata anche in altri blitz che nei mesi scorsi hanno riguardano la provincia di Trapani. Ecco perchè ci sono due palermitani tra i fermati: sono loro che, in affari con la banda, acquistavano le sigarette rivendendole nel mercato nero del capoluogo siciliano.
Il blitz è stato reso possibile grazie anche alle rivelazioni di un pentito, il quale ha rivelato organigramma, basi e funzioni della banda scoperta dalle indagini. I fermati odierni vivono tra Palermo, Marsala, Erice e Piana degli Albanesi. Da qui si organizzava l’ingresso illegale di migranti in Italia e si inneggiava all’Isis.